Utile d’impresa e disponibilità personale: cosa può (davvero) prendere il titolare

Utile d'impresa e disponibilità personale
Immagine generata con IA

Chi gestisce una società di capitali spesso si chiede: “L’utile che ho a fine anno è mio?”.

La risposta breve è no (non subito, almeno).

In questo articolo ti spiego:

  • cos’è davvero l’utile d’impresa
  • la doppia tassazione, ovvero quando l’utile diventa caro
  • quando (e come) puoi usare i soldi della società
  • gli errori da evitare (che costano cari)
  • società di capitali contro ditta individuale
  • come prelevare senza sorprese fiscali

Cos’è davvero l’utile d’impresa?

L’utile di bilancio è il risultato positivo della tua attività aziendale.

È la differenza tra ricavi e costi, secondo il principio di competenza economica.

Quindi:

  • include fatture emesse ma non ancora incassate

  • esclude costi pagati ma non di competenza

Attenzione: utile ≠ soldi in banca.

Una società può essere “ricca” di utili, ma senza liquidità disponibile. O viceversa.

La doppia tassazione: quando l’utile diventa caro

Se gestisci una SRL o altra società di capitali, devi sapere che l’utile viene tassato due volte:

  1. a livello societario:

    • IRES 24%

    • IRAP circa 3,9%
      Totale: circa 28%

  2. a livello personale, se lo vuoi distribuire:

    • ritenuta del 26% sui dividendi

In pratica, dal 100% di utile, dopo le tasse ti restano circa 56,24%.

È qui che entra in gioco la strategia fiscale.

Quando (e come) puoi usare i soldi della società

Ecco le 4 principali modalità legittime per trasferire soldi dalla società al socio:

1. Compenso amministratore

Se sei anche amministratore, puoi percepire un compenso:

Vantaggi:

  • deducibile per la società (riduce l’IRES)

  • incassabile durante l’anno

  • non serve aspettare l’approvazione del bilancio

Svantaggi:

  • soggetto a IRPEF (23–43%)

  • soggetto a contributi INPS (Gestione Separata o Commercianti)

  • carico totale anche del 60-65%

2. Dividendi

Richiedono l’approvazione del bilancio. Non sono soggetti a INPS.

Vantaggi:

  • tassazione fissa al 26%

  • nessun contributo previdenziale

Svantaggi:

  • tassazione doppia totale del 43,76%

  • possibili solo con utili reali e riserve disponibili

  • servono liquidità e delibera dell’assemblea

3. Rimborsi spese documentati

Se paghi spese aziendali con soldi tuoi (es: trasferta), la società può rimborsarti.

Esempi validi:

  • rimborso chilometrico

  • vitto e alloggio

  • spese per clienti o fornitori

Se ben documentati, non sono tassati né per la società né per te.

4. Altri strumenti fiscali avanzati

Ci sono poi soluzioni più evolute, come:

  • TFM (trattamento fine mandato)

  • Welfare aziendale per amministratori

  • Polizze assicurative aziendali

  • Strutture societarie (es: holding SRL)

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Errori da evitare (che costano cari)

Usare il conto aziendale per spese personali

Mai confondere patrimonio aziendale e personale. Prelevare senza una giustificazione può portare a:

  • contestazioni fiscali

  • tasse suppletive

  • rischio di appropriazione indebita

Scambiare utile con cassa

Come visto, l’utile non è automaticamente disponibile. Un’azienda con utile positivo può non avere liquidità, se:

  • i clienti non pagano

  • hai investito in scorte o beni

  • paghi prima di incassare

Distribuire utili inesistenti

Prelevare quando non ci sono utili veri può compromettere il patrimonio netto.

In caso di crisi, la società può chiedere la restituzione di quanto hai preso.

Società di capitali vs impresa individuale

Nelle ditte individuali o società di persone, la musica cambia.

L’imprenditore può prelevare liberamente perché il patrimonio aziendale e personale non sono distinti giuridicamente.

Ma attenzione: anche i debiti aziendali ricadono sul patrimonio personale.

Come prelevare senza sorprese fiscali

Se hai una SRL, ecco cosa dovresti sempre fare:

  • pianifica i prelievi: fissa un compenso amministratore sostenibile

  • distribuisci dividendi solo quando è il momento

  • separa i conti aziendali da quelli personali

  • documenta ogni movimento tra socio e società

  • affidati a una consulenza fiscale continua

Con una buona pianificazione fiscale puoi ridurre il carico totale anche sotto il 30%.

Conclusione

Gestire una società di capitali richiede disciplina e consapevolezza fiscale.

Confondere utile con liquidità o con soldi “propri” è l’errore più comune (e più rischioso).

Se l’articolo ti è stato utile o ha riscosso il tuo interesse, condividilo con altri. Se hai dei dubbi o necessiti di approfondimenti scrivi nei commenti.

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Svolgo dal 1984 la professione di Ragioniere Tributarista con studio in Torino. La mia specializzazione consiste nel fornire risposte e soluzioni alle problematiche fiscali e tributarie delle piccole imprese e dei liberi professionisti.