Se hai una società, lo statuto della tua Srl non dovrebbe essere un documento da firmare alla leggera.
Spesso viene trattato come una formalità, invece è la vera bussola della tua impresa.
E se è scritto male (o peggio, copiato da modelli generici), può causarti problemi reali: blocchi decisionali, soci in guerra, opportunità perse.
Ecco 5 errori comuni nello statuto di una Srl che puoi evitare fin da subito:
- statuto Srl generico? errore da non fare
- oggetto sociale troppo limitato: ecco perché ti blocca
- poteri degli amministratori: servono regole chiare
- clausole illecite nello statuto: cosa rischi davvero
- patti parasociali: attenzione alla durata e al contenuto
Statuto Srl generico? Errore da non fare
Molti statuti sono scritti con frasi standard, prese da modelli trovati online o proposti in fretta dal notaio.
Il problema? Non riflettono la realtà della tua società.
Un esempio tipico: due soci al 50%, ma senza regole su cosa succede se non si mettono d’accordo.
Risultato? Stallo totale, impossibilità di decidere.
La soluzione:
Scrivi lo statuto su misura con un professionista.
Prevedi meccanismi decisionali, deleghe, diritti di prelazione, clausole d’uscita.
In pratica: scrivilo pensando al futuro, non solo al momento della firma.
Oggetto sociale troppo limitato: ecco perché ti blocca
L’oggetto sociale descrive ciò che la tua società può fare legalmente.
Se è troppo specifico, potresti ritrovarti fuori gioco in molte occasioni:
- niente partecipazione a bandi pubblici
- difficoltà a ottenere finanziamenti o agevolazioni
- impossibilità di ampliare l’attività senza modificare lo statuto
La soluzione:
Scrivilo in modo ampio e flessibile, considerando le possibili evoluzioni del tuo business.
Per esempio: se oggi sviluppi siti web, domani potresti voler fare consulenza, formazione, marketing.
Poteri degli amministratori: servono regole chiare
Un altro errore tipico? Non definire bene i poteri dell’amministratore.
Succede spesso nelle Srl con più soci: uno amministra, ma non si sa fin dove può spingersi.
Statuto troppo vago = rischi che l’amministratore prenda decisioni senza controllo.
Statuto troppo rigido = tutto si blocca, anche per spese minime.
La soluzione:
Stabilisci soglie di spesa, casi in cui serve l’approvazione dei soci, e quando invece l’amministratore può agire in autonomia.
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Clausole illecite nello statuto: cosa rischi davvero
Attenzione: alcune clausole sono nulle anche se approvate all’unanimità.
Eppure si vedono spesso in statuti “fai-da-te” o poco curati.
Esempi di clausole illecite:
- escludere un socio dagli utili
- dare responsabilità personali ai soci (in una Srl!)
- impedire ai soci di agire contro un amministratore scorretto
La soluzione:
Verifica sempre che lo statuto rispetti le norme di legge.
Serve l’occhio di un consulente fiscale o legale esperto in diritto societario.
Patti parasociali: attenzione alla durata e al contenuto
I patti parasociali sono accordi privati tra soci.
Sono utilissimi per regolare rapporti interni, ma spesso vengono confusi con lo statuto o scritti male.
Problemi frequenti:
- patti troppo lunghi: massimo 5 anni, poi vanno rinnovati
- contenuti illeciti: escludere soci dagli utili o vietare loro di votare
- assenza di termini chiari: e se un socio vuole uscire?
La soluzione:
Assicurati che i patti parasociali siano leciti, chiari, e coerenti con lo statuto.
E ricorda: valgono solo tra chi li firma, non verso i terzi.
Conclusione
Lo statuto non è un pezzo di carta: è il cuore della tua società.
Un documento mal scritto può bloccarti o addirittura costarti soldi e clienti.
Uno ben fatto, invece, ti protegge, ti semplifica la vita e valorizza la tua società.
Il consiglio?
Affidati sempre a chi conosce davvero le regole delle società (e del tuo settore).
Un investimento iniziale che si ripaga nel tempo.
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