Cos’è il Concordato Preventivo Biennale (CPB)
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è uno strumento introdotto per offrire a imprese e professionisti un nuovo modo di rapportarsi con il Fisco.
Si tratta di un accordo volontario tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate, che permette di concordare in anticipo il reddito imponibile (e, se previsto, il valore della produzione netta ai fini IRAP) su cui saranno calcolate le imposte per due anni consecutivi, ovvero per il 2025 e il 2026.
Questo istituto è stato pensato per premiare chi adotta un comportamento fiscale trasparente e regolare, e offre in cambio semplificazioni e vantaggi fiscali.
Il reddito concordato sarà vincolante per i due anni e non verrà ricalcolato in base a quanto effettivamente incassato, indipendentemente da eventuali scostamenti, in più o in meno.
Chi può aderire (e chi no)
Il CPB non è accessibile a tutti. È riservato esclusivamente ai titolari di partita IVA che applicano gli ISA (Indici sintetici di affidabilità fiscale).
Sono esclusi in modo esplicito:
✔️ i contribuenti in regime forfettario,
✔️ coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi in almeno uno degli ultimi tre anni (se obbligati),
✔️ chi ha riportato condanne penali per reati tributari o economici,
✔️ chi ha percepito redditi esenti, esclusi o non imponibili in misura superiore al 40% del reddito complessivo,
✔️ chi ha effettuato operazioni straordinarie (come fusioni, scissioni, conferimenti d’azienda o modifiche rilevanti nella compagine sociale),
✔️ i professionisti che fanno parte di associazioni o società tra professionisti, se l’intero gruppo non aderisce in modo coordinato.
Come viene calcolato il reddito concordato
Il reddito concordato non viene scelto dal contribuente, ma è proposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate, sulla base di modelli statistici e algoritmi che tengono conto del settore di attività, del comportamento fiscale degli anni precedenti e di altri dati disponibili.
È importante sapere che il reddito proposto non comprende alcune voci che normalmente influenzano la dichiarazione, come:
✔️ plusvalenze e minusvalenze,
✔️ sopravvenienze attive o passive,
✔️ perdite su crediti,
✔️ utili o perdite da partecipazioni in società di persone,
✔️ corrispettivi da cessione di clientela o di beni immateriali (per professionisti).
Il reddito concordato, integrato con queste componenti, non potrà comunque mai essere inferiore a 2.000 euro.
Scadenze e regole operative
L’Agenzia delle Entrate comunicherà la proposta entro il termine di presentazione del modello ISA relativo al 2024.
I contribuenti avranno tempo fino al 30 settembre 2025 per decidere se aderire o meno.
Per i soggetti con esercizio “a cavallo d’anno”, la scadenza è fissata all’ultimo giorno del nono mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta.
Una volta accettata la proposta, il reddito concordato sarà vincolante ai fini IRPEF/IRES e IRAP, anche se il reddito reale sarà diverso.
È prevista la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva sul maggiore reddito concordato, calcolata come differenza rispetto al reddito effettivo dell’anno precedente, con aliquote variabili:
✔️ 10% per chi ha un punteggio ISA ≥ 8
✔️ 12% per punteggio ISA ≥ 6 e < 8
✔️ 15% per punteggio ISA < 6
✔️ per importi eccedenti gli 85.000 euro, si applica il 43% (IRPEF) o 24% (IRES)
Effetti su IVA, contributi e obblighi contabili
È importante sottolineare che l’IVA resta esclusa dal concordato e dovrà essere gestita con le modalità consuete.
Anche i contributi previdenziali subiscono effetti diversi in base al tipo di attività:
✔️ Per artigiani, commercianti e iscritti alla gestione separata, il reddito concordato vale anche per i contributi
✔️ Per i professionisti con cassa privata (avvocati, commercialisti, ecc.), i contributi saranno calcolati sul reddito effettivamente prodotto
In ogni caso, il contribuente mantiene tutti gli obblighi contabili e dichiarativi, come la conservazione dei documenti, la predisposizione della dichiarazione dei redditi e il versamento delle imposte nei termini previsti.
Cause di esclusione e decadenza dal concordato
Anche dopo l’adesione, il Concordato Preventivo Biennale può decadere se si verificano alcune situazioni specifiche.
La decadenza avviene nei seguenti casi:
✔️ Modifica dell’attività svolta rispetto a quella dichiarata l’anno prima, se comporta un cambio dell’ISA applicato
✔️ Cessazione dell’attività
✔️ Operazioni straordinarie come fusioni, scissioni o cambi rilevanti nella struttura societaria
✔️ Eventi eccezionali che causano un calo di reddito o di produzione netta superiore al 30%, tra cui:
-
calamità naturali con dichiarazione dello stato di emergenza
-
danni gravi a locali o scorte che impediscono l’attività
-
sospensione dell’attività per cause indipendenti dalla volontà del contribuente
-
messa in liquidazione o affitto dell’unica azienda
-
sospensione dell’attività professionale comunicata all’Ordine o alla Cassa previdenziale
⚠️ Attenzione: malattie gravi o infortuni del titolare non sono considerate cause valide per far decadere il concordato.
Altre cause di decadenza, anche se avvengono in momenti diversi, riguardano:
✔️ Accertamenti fiscali che rilevano attività non dichiarate o passività inesistenti superiori al 30%
✔️ Presentazione di dichiarazioni integrative che abbassano il reddito oltre il 30%
✔️ Omesso pagamento delle imposte concordate
✔️ Violazioni gravi come:
-
reati tributari
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errori nei dati ISA che riducono il reddito concordato oltre il 30%
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mancata presentazione delle dichiarazioni
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mancata emissione di scontrini/ricevute, se ripetuta
-
ostacolo a controlli fiscali o manomissione dei registratori
Benefici fiscali per chi aderisce
Chi accetta la proposta dell’Agenzia delle Entrate accede automaticamente ai benefici fiscali massimi previsti per i soggetti con punteggio ISA pari a 10, indipendentemente dal punteggio effettivo.
In particolare:
✔️ Esonero dal visto di conformità per la compensazione di:
-
crediti IVA fino a 70.000 €
-
crediti IRPEF/IRES/IRAP fino a 50.000 €
✔️ Esonero dal visto o dalla garanzia per i rimborsi IVA entro 70.000 €
✔️ Esclusione dalle regole sulle società di comodo (non operative)
✔️ Esclusione dagli accertamenti fondati su presunzioni semplici
✔️ Riduzione di un anno dei termini di accertamento (in base al grado di affidabilità)
✔️ Esclusione dal redditometro, se il reddito accertabile non supera di due terzi quello dichiarato
✔️ Nessun accertamento induttivo per i due anni concordati (salvo verifica con esiti gravi)
Questi vantaggi rendono l’adesione particolarmente interessante per chi ha una situazione contabile ordinata e regolare.
Procedura di adesione e assistenza dello studio
L’adesione al Concordato Preventivo Biennale è facoltativa.
Il primo passo consiste nella compilazione del Modello CPB 25/26, insieme al Modello ISA 2024.
Il solo calcolo della proposta non obbliga in alcun modo ad accettare.
Il contribuente potrà decidere se accettare la proposta entro il 30 settembre 2025, dopo averne valutato attentamente la convenienza.
Oltre all’eventuale risparmio fiscale, è importante considerare l’impatto su contributi, gestione contabile e obblighi futuri.
Il nostro Studio è a disposizione per:
✔️ Compilare il Modello CPB 25/26 insieme al Modello ISA
✔️ Analizzare la proposta ricevuta dall’Agenzia delle Entrate
✔️ Confrontare scenari alternativi in base alle previsioni di reddito
All’inizio del prossimo mese di Settembre il nostro Studio calcolerà la proposta per consentirvi di valutarla con il nostro supporto. Questo servizio prevede un compenso aggiuntivo, che vi verrà indicato in modo trasparente prima dell’avvio dell’attività.
Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento.