SOMMARIO
- Avvisi bonari: da 30 a 60 giorni il termine per versare
- Voucher connettività anche ai Professionisti: contributi fino a 2.500 euro
- Servizi online dell’Agenzia Entrate: possibile delegare l’accesso ad un familiare o una persona di fiducia
- Obbligo POS: dal 30 giugno sanzioni per chi non accetta i pagamenti elettronici
- MISE: al via il Fondo impresa femminile
- I nuovi obblighi di fatturazione elettronica per i forfettari
Avvisi bonari: da 30 a 60 giorni il termine per versare
Per il periodo compreso tra il 21 maggio 2022 e il 31 agosto 2022 il termine di pagamento degli avvisi bonari viene elevato a 60 giorni contro i 30 giorni previsti in precedenza.
La modifica è stata introdotta al fine di assicurare la necessaria liquidità alle famiglie e alle imprese in considerazione degli effetti negativi determinati dalla pandemia di Covid-19, nonché dalle ripercussioni economiche e produttive della crisi ucraina.
Il maggior termine riguarda gli avvisi bonari ex artt. 36-bis, DPR 600/1973 e 54-bis, DPR 633/1972.
Voucher connettività anche ai Professionisti: contributi fino a 2.500 euro
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 116 del 19 maggio è stato pubblicato il Decreto 27 aprile 2022 del MISE, di modifica del decreto del 23 dicembre 2021 relativo al Piano voucher fase due, per interventi di sostegno alla domanda di connettività delle micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale.
Le imprese interessate potranno richiedere un contributo, da un minimo di 300 euro ad un massimo di 2.500 euro per servizi di connettività a banda ultralarga da 30 Mbit/s ad oltre 1 Gbit/s, direttamente agli operatori di telecomunicazioni che si saranno accreditati sul portale dedicato all’incentivo.
Il voucher è destinato alle imprese regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, di dimensione micro, piccola e media e anche ai professionisti.
A ciascun beneficiario, identificato con una Partita IVA / Codice fiscale impresa, potrà essere erogato un solo voucher.
Servizi online dell’Agenzia Entrate: possibile delegare l’accesso ad un familiare o una persona di fiducia
La novità è contenuta nel Provvedimento dell’Agenzia del 19 maggio 2022: i contribuenti che hanno difficoltà ad accedere personalmente alle informazioni e ai servizi fiscali online, come ad esempio consultare il cassetto fiscale e i dati ipotecari e catastali, richiedere il duplicato della tessera sanitaria, leggere le comunicazioni inviate dal Fisco e accedere alla dichiarazione dei redditi precompilata, potranno delegare un familiare o una persona di fiducia, un tutore/curatore speciale o un amministratore di sostegno.
La semplificazione, chiariscono le Entrate, riguarda principalmente i tutori e i curatori speciali, gli amministratori di sostegno e i genitori di figli minorenni, ma vale anche per chi vuole consentire a un parente o a un’altra persona di fiducia di accedere per proprio conto.
Nel provvedimento pubblicato vi sono tutte le regole per conferire od ottenere l’abilitazione all’accesso ai servizi online. Le abilitazioni avranno validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui sono state rilasciate.
Obbligo POS: dal 30 giugno sanzioni per chi non accetta i pagamenti elettronici
Tra le novità introdotte dal “Decreto PNRR 2” in ambito fiscale e tributario, l’art. 18, comma 1, anticipa al 30 giugno 2022, rispetto al termine del 1° gennaio 2023 stabilito dal primo “Decreto PNRR”, l’applicazione delle sanzioni previste nei confronti di commercianti e professionisti che non accettano i pagamenti elettronici, ossia coloro che, nell’esercizio dell’attività di vendita di prodotti o di prestazione di servizi, non accettano pagamenti effettuati con carte di debito o credito, ad esclusione dei casi di “oggettiva impossibilità tecnica”, come disposto dall’art. 15, comma 4, del DL 179/2012.
Nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di un qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento da parte di un soggetto obbligato, si applica la sanzione amministrativa e pecuniaria di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento tramite Pos.
MISE: al via il Fondo impresa femminile
Prende il via il Fondo impresa femminile che incentiva le donne ad avviare e rafforzare nuove attività per realizzare progetti innovativi nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.
Il Fondo dispone di 160 milioni di euro di risorse PNRR che integrano i 40 milioni di euro già stanziati nella legge di bilancio 2021.
Il Ministero per lo Sviluppo economico ricorda che, a partire da maggio, potranno essere presentate le domande per richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, secondo il calendario delle date di apertura degli sportelli:
- per l’avvio di nuove imprese femminili o costituite da meno di 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022, mentre la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022;
- per lo sviluppo di imprese femminili costituite da oltre 12 mesi la compilazione delle domande è possibile dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022 mentre la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022
I nuovi obblighi di fatturazione elettronica per i forfettari
Il decreto “PNRR-2” ha previsto l’obbligo, a partire dal 1° luglio 2022, di emissione della fattura in formato elettronico per i contribuenti in regime forfettario ed in regime di vantaggio che nell’anno precedente hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25.000 euro.
A partire dal 1° gennaio 2024 l’obbligo di emissione della fattura elettronica si estenderà anche ai minimi e forfettari con ricavi o compensi inferiori alla soglia di 25.000 euro.
Per il terzo trimestre 2022, ossia nei primi tre mesi di obbligatorietà, non saranno applicate le sanzioni per tardiva emissione della fattura elettronica se la stessa è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
Con l’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica, a partire dal 1° luglio 2022, i cosiddetti “soggetti minori” saranno tenuti a trasmettere allo SDI anche i dati delle fatture emesse e ricevute nei confronti dei soggetti non residenti.
Come per le fatture cartacee rimane l’obbligo di assolvimento dell’imposta di bollo per importi superiori a 77,47 euro. Trattandosi di fatture elettroniche non è più possibile l’apposizione fisica del bollo sulla fattura, che deve quindi essere assolto in modo “virtuale”, ossia versandolo con modello F24.