Contributi INPS Gestione Separata: guida pratica 2025

Contributi INPS Gestione Separata
Immagine generata con IA

Se hai una partita IVA individuale come professionista e non sei iscritto a una cassa professionale (come Inarcassa o ENPAM), allora versi i contributi INPS nella Gestione Separata.

In questa guida ti spiego:

  • cos’è la Gestione Separata e a chi si applica
  • le aliquote per i contributi INPS Gestione Separata
  • il calcolo dei contributi INPS: forfettario vs ordinario
  • le scadenze INPS: quando e quanto si versa
  • la rivalsa INPS del 4%: come e quando usarla
  • i vantaggi fiscali per la deduzione dei contributi
  • le strategie per ottimizzare i contributi INPS
  • un caso pratico: freelance con 45.000 euro di fatturato
  • pro e contro della Gestione separata INPS

Gestione Separata: cos’è e a chi si applica

La Gestione Separata INPS è la forma previdenziale obbligatoria per i lavoratori autonomi senza cassa, introdotta nel 1995.

È pensata per freelance, consulenti e professionisti digitali (es. copywriter, web designer, social media manager…) che aprono una partita IVA ma non rientrano in un ordine professionale.

Non prevede contributi fissi: versi solo in base a quanto guadagni.

È obbligatoria anche per chi fa prestazioni occasionali e supera i 5.000 euro lordi annui.

Contributi INPS Gestione Separata: le aliquote 2025

Nel 2025 l’aliquota ordinaria è del 26,07% e si compone così:

  • 25% per invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS)
  • 0,72% per maternità e malattia
  • 0,35% per ISCRO (indennità per crisi reddituali)

Se però sei già pensionato o iscritto a un’altra forma previdenziale obbligatoria, versi solo il 24%, senza le tutele accessorie.

Non ci sono contributi minimi fissi, ma per ottenere un anno di anzianità contributiva devi superare un reddito minimo di 18.555 euro.

Il massimale contributivo è di 120.607 euro.

Calcolo contributi INPS: forfettario vs ordinario

Il calcolo dell’imponibile previdenziale cambia a seconda del regime fiscale scelto:

Se sei in forfettario:

  • prendi il fatturato annuo incassato
  • lo moltiplichi per il coefficiente di redditività (78% per i professionisti)

Esempio: con 30.000 euro di fatturato ➜ imponibile = 30.000 x 78% = 23.400 euro

➜ Contributi da versare = 6.100 euro circa (26,07%)

Se sei in ordinario:

  • prendi la differenza tra ricavi e costi deducibili (come spese di gestione, software, viaggi…)

In questo caso puoi abbattere l’imponibile anche di molto, se hai spese elevate.

Scadenze INPS: quando e quanto si versa

Le scadenze dei contributi INPS Gestione Separata coincidono con quelle delle imposte sui redditi:

  • saldo: 30 giugno (o 31 luglio con lo 0,40% in più)
  • acconti: 40% entro il 30 giugno + 40% entro il 30 novembre

Puoi usare il metodo previsionale se pensi di guadagnare meno rispetto all’anno precedente.

Ma occhio: se sbagli previsione e versi meno del dovuto, rischi sanzioni del 30% (ravvedibili).

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La rivalsa INPS del 4%: come e quando usarla

Se lavori con altri professionisti o aziende, puoi applicare in fattura la rivalsa INPS del 4%.

  • è facoltativa
  • aumenta il compenso che ricevi
  • ti aiuta a coprire i contributi da pagare

Esempio: se fatturi 1.000 euro + 4% di rivalsa, incassi 1.040 euro.

Nel regime forfettario, la rivalsa fa parte del fatturato e incide sul limite degli 85.000 euro.

Deduzione contributi: vantaggi fiscali

I contributi versati alla Gestione Separata sono sempre deducibili:

  • nel forfettario, si deducono prima di applicare l’imposta sostitutiva (15% o 5%)
  • nell’ordinario, abbattono direttamente il reddito imponibile

È l’unica vera spesa deducibile nel forfettario, quindi versare contributi conviene sempre, anche dal punto di vista fiscale.

Strategie per ottimizzare i contributi INPS

Ecco 5 dritte da applicare subito:

  1. stima il reddito anno per anno, per decidere se usare il metodo previsionale.
  2. accantona ogni mese il 26% del tuo reddito (es. 500 euro/mese con 2.000 euro di incasso).
  3. applica la rivalsa del 4% se i clienti la accettano.
  4. valuta il passaggio all’ordinario se hai tante spese deducibili.
  5. valuta i contributi volontari se fai una pausa lavorativa, per non perdere anni contributivi.

Caso pratico: freelance con 45.000 euro di fatturato

Marco è un consulente in forfettario (coeff. 78%).

Il suo reddito imponibile previdenziale è di 35.100 euro.

Verserà circa 9.150 euro di contributi INPS.

Grazie alla rivalsa del 4%, ha incassato altri 1.800 euro dai clienti.

Risultato? Meno impatto sulla sua liquidità.

Pro e contro della Gestione Separata INPS

Vantaggi:

  • nessun contributo minimo da versare
  • si paga solo in base a quanto guadagni
  • più flessibilità per chi ha un’attività irregolare

Svantaggi:

  • non puoi accedere alla riduzione del 35% (riservata ad artigiani e commercianti)
  • la Gestione Separata è… separata: non si somma automaticamente ad altri contributi

Serve una ricongiunzione per unificare tutto ai fini pensionistici.

Conclusione

Capire come funzionano i contributi INPS nella Gestione Separata ti aiuta a evitare brutte sorprese, a pianificare le scadenze e a ottimizzare la tua gestione fiscale.

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Svolgo dal 1984 la professione di Ragioniere Tributarista con studio in Torino. La mia specializzazione consiste nel fornire risposte e soluzioni alle problematiche fiscali e tributarie delle piccole imprese e dei liberi professionisti.