Acconto IVA dicembre 2025: come funziona e chi deve pagarlo

Acconto IVA dicembre
Immagine generata con IA

L’acconto IVA di dicembre è uno degli ultimi appuntamenti fiscali dell’anno per chi ha partita IVA, professionisti e imprese.

In pratica, si tratta di un versamento anticipato di una parte dell’IVA che si andrà a pagare a gennaio o nella dichiarazione annuale.

In questo articolo ti spiego:

  • acconto IVA dicembre: cos’è e chi riguarda
  • scadenza 29 dicembre 2025: attenzione al calendario
  • i 3 metodi per calcolare l’acconto IVA
  • esclusioni e soglie minime: chi è esonerato
  • come si paga l’acconto IVA: codici tributo e compensazioni
  • quale metodo scegliere? Consigli pratici

Acconto IVA dicembre: cos’è e chi riguarda

Devi pagarlo se sei:

  • un professionista in regime ordinario;

  • un titolare di impresa, ditta individuale o società;

  • un contribuente con liquidazioni IVA mensili o trimestrali.

Sono invece esonerati i forfettari, i minimi e altri soggetti particolari (li vedremo più avanti).

Scadenza 29 dicembre 2025: attenzione al calendario

Nel 2025 il termine ultimo per il versamento è lunedì 29 dicembre, perché il 27 cade di sabato.

Segnati questa data sul calendario: niente proroghe, e un eventuale ritardo può costarti caro in termini di sanzioni e interessi.

I 3 metodi per calcolare l’acconto IVA

Per determinare quanto devi versare puoi scegliere tra tre metodi diversi. Sei libero di usare quello più conveniente.

Metodo storico

Il più semplice.

Calcoli l’88% dell’IVA che hai pagato nello stesso periodo dell’anno scorso:

  • se versi l’IVA mensilmente: l’88% dell’IVA dovuta a dicembre 2024.

  • se sei trimestrale: l’88% dell’IVA dovuta nel quarto trimestre 2024.

Metodo previsionale

Utile se quest’anno hai fatturato meno.

Paghi l’88% dell’IVA che prevedi di dover pagare per dicembre (mensili) o per il quarto trimestre (trimestrali).

È importante documentare bene le stime, in caso di controlli.

Metodo analitico

Il più preciso.

Si basa sulle operazioni effettive fino al 20 dicembre.

Paghi il 100% dell’IVA effettivamente dovuta fino a quella data, tenendo conto delle fatture registrate o ancora da registrare.

È un metodo più complesso ma utile se hai una contabilità aggiornata e vuoi evitare di versare più del dovuto.

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Esclusioni e soglie minime: chi è esonerato

Non tutti sono obbligati al versamento dell’acconto IVA.

Esoneri soggettivi

  • contribuenti in regime forfettario o dei minimi

  • imprese agricole in regime speciale

  • associazioni sportive con regime forfettario

Esoneri oggettivi

  • chi ha iniziato l’attività nel 2025

  • chi è a credito IVA nell’ultima liquidazione dell’anno precedente

  • chi cessa l’attività entro novembre 2025

Inoltre, se l’importo calcolato è pari o inferiore a 103,29 euro, non devi versare nulla.

Come si paga l’acconto IVA: codici tributo e compensazioni

Il pagamento va fatto solo tramite modello F24 in modalità telematica, indicando:

  • codice tributo 6013 per chi liquida mensilmente

  • codice tributo 6035 per chi liquida trimestralmente

Nel modello F24 va anche indicato:

  • anno di riferimento: 2025

  • periodo: 11 per i mensili, 04 per i trimestrali

Puoi anche compensare l’acconto IVA con altri crediti fiscali o contributivi (ad esempio INPS), senza interessi.

Quale metodo scegliere? Consigli pratici

Scegli il metodo storico se la tua attività è stabile o in crescita: è rapido e sicuro.

Opta per il metodo previsionale se quest’anno hai avuto un calo del fatturato: risparmi liquidità, ma serve cautela.

Usa il metodo analitico se hai dati aggiornati e vuoi versare l’importo più preciso possibile.

In caso di cambio di periodicità (da trimestrale a mensile o viceversa), il metodo storico richiede calcoli specifici. Meglio farsi affiancare dal consulente.

Cosa succede se non versi l’acconto IVA

Dal 2024, la sanzione per mancato o insufficiente versamento dell’acconto è pari al 25% dell’importo non versato, ridotta rispetto al precedente 30%.

Puoi rimediare con il ravvedimento operoso:

  • entro 14 giorni: sanzione da 0,1% a 1,4%

  • fino a 30 giorni: 1,5%

  • entro 90 giorni: 1,67%

  • entro la dichiarazione IVA (30 aprile): 3,75%

Per il ravvedimento devi versare anche interessi e sanzione ridotta (codici tributo 1991 e 8904).

Conclusione

L’acconto IVA di dicembre non è solo un adempimento da spuntare: è anche un’occasione per ottimizzare la liquidità, evitare sanzioni e pianificare con intelligenza.

Scegli il metodo più adatto alla tua situazione, verifica eventuali esoneri e non aspettare l’ultimo giorno per versare.

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Svolgo dal 1984 la professione di Ragioniere Tributarista con studio in Torino. La mia specializzazione consiste nel fornire risposte e soluzioni alle problematiche fiscali e tributarie delle piccole imprese e dei liberi professionisti.