Il regime forfettario è ancora oggi una delle scelte più popolari per freelance, professionisti digitali e piccoli imprenditori.
È semplice, ha una tassazione agevolata e consente di gestire tutto in modo più snello.
Ma attenzione: non è adatto a tutti.
In questo articolo ti spiego:
- la gestione semplice e i pochi obblighi del regime forfettario
- la tassazione ridotta fino al 5%
- i vantaggi del regime forfettario
- i limiti del regime forfettario
- quando non conviene il regime forfettario
Regime forfettario: gestione semplice e pochi obblighi
Una delle caratteristiche più amate del forfettario è la semplificazione amministrativa.
Ecco cosa NON devi fare se scegli questo regime:
- non sei obbligato alla contabilità ordinaria
- non devi applicare l’IVA in fattura (salvo eccezioni)
- non devi compilare i registri IVA
- non sei soggetto agli ISA (gli Indici Sintetici di Affidabilità)
- non hai l’obbligo di conservare scontrini e ricevute per ogni spesa
In pratica, meno carte, meno scartoffie, meno stress.
Risultato? Risparmi anche sui costi del consulente fiscale.
Regime forfettario: tassazione ridotta fino al 5%
Il secondo grande vantaggio è la tassazione agevolata.
Chi aderisce al regime forfettario paga un’imposta sostitutiva:
- del 15% sul reddito imponibile
- oppure del 5% per le nuove attività (per i primi 5 anni, se si rispettano certi requisiti)
Questa imposta sostituisce IRPEF, addizionali regionali e comunali e IRAP.
Vuol dire che in molti casi si può arrivare a pagare la metà delle tasse rispetto al regime ordinario.
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Regime forfettario: vantaggi pratici per i freelance
Il reddito imponibile non si calcola come nel regime ordinario, cioè ricavi meno costi.
Nel forfettario si usa un coefficiente di redditività.
Esempio: se il tuo codice ATECO ha un coefficiente del 78%, e incassi 40.000 €, il tuo reddito tassabile sarà 31.200 €.
Questo metodo è molto vantaggioso per chi ha spese minime o difficili da documentare.
Ecco chi ci guadagna di più:
- social media manager
- copywriter e content creator
- consulenti fiscali e finanziari
- web designer e developer
- formatori online e coach
Limiti del regime forfettario: occhio a questi casi
Il forfettario ha vantaggi… ma anche paletti da non sottovalutare.
Ecco i principali limiti da tenere a mente:
- puoi aderire solo se non superi 85.000 € di ricavi annui
- se superi 100.000 €, esci dal regime subito e devi emettere IVA dalla prima fattura successiva
- puoi spendere al massimo 20.000 € l’anno per dipendenti o collaboratori
- non puoi dedurre costi (ad esempio auto, software, telefono…)
- niente detrazioni IRPEF (spese mediche, figli a carico, ristrutturazioni ecc.)
- non puoi scaricare l’IVA sugli acquisti
Regime forfettario: quando non conviene
Il forfettario non è sempre la scelta migliore.
In alcuni casi il regime ordinario può risultare più vantaggioso.
Ecco quando è meglio pensarci bene:
- hai spese operative elevate (es. gestione e-commerce, attività commerciale, forniture)
- vuoi accedere a bonus casa, come il bonus ristrutturazione
- hai figli a carico o importanti spese mediche da portare in detrazione
- lavori prevalentemente con il tuo ex datore di lavoro
- risiedi all’estero (con alcune eccezioni)
Esempio pratico:
Un commerciante con 80.000 € di ricavi ma 50.000 € di spese, pagherebbe meno tasse con il regime ordinario grazie alla deduzione dei costi e all’IVA sugli acquisti.
Conclusione
Il regime forfettario funziona benissimo per chi offre servizi digitali, lavora da solo e ha costi contenuti.
È una soluzione semplice, snella e conveniente.
Ma non è la scelta giusta per tutti.
Chi ha spese importanti, familiari a carico o punta a bonus fiscali, deve valutare bene.
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