Pianificazione fiscale per ridurre legalmente le imposte

Pianificazione fiscale per ridurre legalmente le imposte
Immagine generata con IA

Fare il freelance online non significa solo scegliere il logo e impostare la fatturazione elettronica.

Per lavorare in serenità — e soprattutto per risparmiare legalmente sulle tasse — serve una pianificazione fiscale seria, anche se lavori da casa o da Bali.

In questa guida ti spiego:

  • perché il regime forfettario è la scelta ideale per iniziare
  • quando conviene passare al regime ordinario
  • quali strategie di pianificazione fiscale per chi lavora nel digitale
  • clienti esteri e nomadismo digitale: come fare
  • gli errori più comuni da evitare
  • perché serve un consulente specializzato nel digitale

Regime forfettario: la scelta ideale per iniziare

Se sei un professionista digitale all’inizio della tua attività, il regime forfettario è quasi sempre la scelta migliore.

Perché? Ti permette di pagare poche tasse, avere pochi obblighi e dedicarti completamente al tuo lavoro.

Ecco i vantaggi principali:

  • Imposta sostitutiva al 5% per i primi 5 anni
  • Aliquota al 15% dal sesto anno
  • Niente IVA, quindi fatture semplificate
  • Nessun obbligo di bilancio o scritture contabili
  • Limite di ricavi: 85.000 euro all’anno

Il regime è pensato proprio per chi lavora in autonomia nel digitale: web designer, copywriter, social media manager, programmatori, content creator…

Il tuo codice ATECO determina il coefficiente di redditività, cioè quanta parte del tuo fatturato viene tassata.

Per il digitale è quasi sempre il 78%, ad esempio:

  • 62.10.00 – produzione di software
  • 62.20.10 – consulenza informatica
  • 73.11.02 – attività di marketing online
  • 73.11.03 – attività di influencer marketing

Quando conviene passare al regime ordinario

Finché resti sotto gli 85.000 euro, puoi rimanere nel forfettario.

Ma se prevedi una crescita rapida o hai tante spese deducibili, potresti valutare il passaggio al regime ordinario.

Ecco due scenari tipici:

1. Hai spese elevate
Nel regime ordinario puoi dedurre tutte le spese reali: software, advertising, hardware, formazione… Se il tuo margine è basso, potresti pagare meno tasse rispetto al forfettario.

2. Superi i limiti di fatturato

  • se superi 85.000 €, entri nel regime ordinario dall’anno successivo
  • se superi 100.000 €, esci immediatamente dal forfettario, applichi IVA e paghi l’IRPEF su tutto l’anno

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Strategie di pianificazione fiscale per chi lavora nel digitale

Che tu sia forfettario o ordinario, ci sono buone pratiche per pagare meno tasse in modo legale.

Se sei in regime forfettario:

  • calcola in anticipo quando potresti superare il limite
  • fattura con criterio: distribuisci i ricavi nell’anno
  • deduci i contributi INPS dal reddito imponibile

Se sei in regime ordinario:

Puoi dedurre spese essenziali per il tuo lavoro, ad esempio:

  • Computer, smartphone, microfoni, fotocamere
  • Abbonamenti a tool digitali (es. Canva, Notion, Figma)
  • Campagne pubblicitarie
  • Consulenze professionali
  • Utenze legate all’attività (internet, telefono business)

Attenzione: alcune spese hanno limiti o percentuali di deduzione.

I veicoli, ad esempio, solo al 20%, mentre le spese di rappresentanza al 75%, ma entro il 2% dei ricavi.

Clienti esteri e nomadismo digitale: occhio alle regole

Se lavori con clienti all’estero o ti sposti spesso, ci sono alcune opportunità fiscali da considerare.

Fatturazione estera

  • se fatturi a clienti in Europa (B2B), puoi emettere fatture senza IVA con reverse charge
  • fuori dall’UE, idem: niente IVA

Sei un nomade digitale?

Se ti trasferisci in Italia dopo un periodo all’estero, puoi accedere al regime dei neo-residenti: una tassazione fissa al 7% per 5 anni. È un’ottima occasione per chi rientra in Italia da freelance.

Gli errori più comuni da evitare

Se vuoi pianificare le tue tasse, evita questi errori classici:

  • Non monitorare il fatturato: rischi di superare i limiti senza accorgertene
  • Ignorare i contributi INPS: meglio accantonarli mese per mese
  • Dimenticare le scadenze fiscali: a volte basta poco per incorrere in sanzioni
  • Non conservare i documenti: serve tutto, anche in formato digitale

Perché serve un consulente specializzato nel digitale

Le regole cambiano spesso e non tutte le attività digitali sono uguali.

Avere un consulente che conosce il tuo settore può fare la differenza:

  • ti aiuta a scegliere il regime giusto
  • ti segue nella transizione verso una SRL, se necessario
  • ti supporta con clienti esteri e incentivi (es. bonus innovazione)
  • ti permette di risparmiare tempo, soldi e stress

Conclusione

La pianificazione fiscale per professionisti digitali non è un lusso, ma una necessità.

Il regime forfettario è perfetto per iniziare, ma bisogna sapere quando e come evolvere.

Evita improvvisazioni e affidati a chi conosce davvero il tuo settore.

Se l’articolo ti è stato utile o ha riscosso il tuo interesse, condividilo con altri. Se hai dei dubbi o necessiti di approfondimenti scrivi nei commenti.

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Svolgo dal 1984 la professione di Ragioniere Tributarista con studio in Torino. La mia specializzazione consiste nel fornire risposte e soluzioni alle problematiche fiscali e tributarie delle piccole imprese e dei liberi professionisti.